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136 | capitolo terzo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:158|3|0]]del bilancio. Conveniva salvare il bilancio a ogni costo e passare all’ordine del giorno su tutte le istanze presentate. Záupa riteneva che gli assessori suoi colleghi non avrebbero avuto difficoltà di far conoscere all’onorevole sindaco Maironi, con dolore, ma nettamente assai, la loro volontà incrollabile, arrivando sino all’offerta delle dimissioni. Capiva bene che questo era quasi un costringere il sindaco a offrire le proprie, ma era pure, lo dichiarava con cordoglio, una imprescindibile necessità. Aveva creduto di esporre così l’opinione propria, modestamente, pronto, del resto ad accettare...
“Con disperazione„, suggerì piano l’uomo acido.
“... con ossequio„, disse Záupa, “la volontà dei colleghi„.
La piccola assemblea, sulle prime, rimase muta. Poi cominciarono alcuni bisbigli intorno a Quaiotto e si udì costui dire: “o siamo in famiglia o non siamo in famiglia!„ Evidentemente i vicini gli bisbigliavano dei calmanti. Záupa lo guardò, allargò le braccia in un silenzioso dominus vobiscum scattando indietro con il collo, per significare che al fine voluto da Quaiotto si arrivava lo stesso. Ma Quaiotto bolliva sempre più forte, ribatteva a destra e a sinistra i bisbigli degli amici, scotendo loro le