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CAPITOLO QUARTO
Il caffè del Commendatore.
La marchesa Nene, vestita di nero, curva, severa nel viso rugoso e cereo, entrò, seguita da Maironi, con la sua grossa Filotea in mano, nella cappella del Duomo dove aveva desiderato che si dicesse una messa in ringraziamento della nuova luce di speranza che spuntava sul triste innominato Asilo. La cappella era vuota, i ceri ancora spenti, l’altare coperto. Ma quando un chierichetto venne a scoprir l’altare e ad accendere i ceri, le poche figure nere sparse per i banchi della unica grande navata mossero verso la cappella. Due fra le amiche umili della marchesa, piccoline, vestite di scuro, due vecchi pretini femmine, le si accostarono: “se consolemo che gavemo sentìo„, e fatto a Piero un lieve, contegnoso cenno del capo, entrarono nel banco di faccia. C’era pure, per caso, l’uomo acido,
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