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CAPITOLO PRIMO
Ab ovo.
La vecchia marchesa Nene Scremin stava spolverando ella stessa, in abito di ricevimento e con un viso arcigno, il suo salotto. Strofinava col fazzoletto le spalliere delle sedie appoggiate alle pareti, gl’intagli del canapè e delle poltrone, i piani delle cantoniere, la campana della pendola. Alzava uno ad uno i candelieri dorati dalla caminiera di marmo nero, alzava dal tavolo di marmo bianco, uno ad uno, i porta-fiori, i porta-ritratti, le bomboniere, i ninnoli accumulati da una serie favolosa di natalizi e di anniversari, strofinava il marmo, cancellava le piccole nuvolette di polvere, brontolando contro quel benedetto Federico che pretendeva di avere spolverato. Il povero Federico, mezzo storpio, mezzo sdentato, mezzo calvo, capitò in quel punto, nella sua blusa di fatica, a dirle che
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