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218 capitolo quarto.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:240|3|0]]in quel tempo, alla marchesa, e che le aveva fatto prender l’uomo in uggia. Più tardi, simulando preoccupazioni sue proprie circa gli affari del genero, la vecchia signora fece dire da un amico di casa al ragioniere che quanto più egli insistesse per attirare Maironi a Brescia, tanto più si renderebbe gradito; e in pari tempo, conoscendo non in tutto ma in parte gl’imbarazzi finanziari di Zaneto, cominciò a insinuargli che sarebbe opportuno di mutare dimora, che lontano dai parenti e dai conoscenti certe economie sarebbero riescite più facili, che l’Elisa avrebbe preferito, ritornando in famiglia, un soggiorno dove non fosse tanto conosciuta. Il sindacato di Piero era un enorme macigno nella sua via. Appena saputo della crisi e ringraziatone Iddio nel suo cuore, ebbe spavento dei pacieri che si sarebbero interposti fra il sindaco e i suoi colleghi, pensò all’uomo acido e senza fiatarne con lui gli fece dire all’orecchio ch’era impensierita dallo stato degli affari Maironi, che considerava la crisi una vera fortuna per suo genero, nè sarebbe affatto riconoscente a chi cercasse di mettere pace nel Municipio: un modo questo di aizzar l’uomo a spruzzar il suo acido con zelo anche maggiore del solito. Al genero aveva parlato due volte degl’imbarazzi economici nei quali si trovava impigliato il marito. La prima volta gli aveva fatto balenare con pla-

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