< Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
244 capitolo quarto.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:266|3|0]]L'altro fece il sordo e tirò via. Si era licenziato un libraio inquilino del Comune perchè vendeva le Memorie di Garibaldi.

Ecco all’uscio il naso della cameriera.

“Signor, ghe sarìa el signor Maroni„.

Il Commendatore significò a Çeóla piuttosto con un gesto che con parole come non vedesse alcuna ragione di prolungare un tale colloquio. Allora finalmente Çeóla voltò la sua carta coperta. “La perdoni!„ diss’egli. “Tutto il paese dice che lo scioglimento del Consiglio comunale dipende da Lei e che Lei è contrario„. “Ma che, ma che!„ esclamò il Commendatore. L’altro continuò imperterrito, malgrado interruzioni continue. “Adesso io Le dico che siamo molti...„. “Ma sì, ma sì...„ “... che se le elezioni si fa subito voteremo per i liberali senza domandare posti per noi, senza domandare...„ “Va bene, va bene, ma se io non c’entro!„ “... e se le elezioni non si fa subito ci teniamo liberi...„. Ma sì, ma sì, è inutile dirle a me, queste cose, facciano quello che vogliono!„ “... e se ci teniamo liberi vuol dire che ci sarà dei conti da fare perchè potrebbe succedere fatti strepitosi, e questa è una cosa che potrebbe anche interessare giusto il signor Maironi che credo che sarà lui e che la serva avrà fallato a dire„.

Se la cameriera Rosina avesse udito Ricciotti

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.