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246 | capitolo quarto. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:268|3|0]]sarebbe spiaciuto di aver a sostenere un assalto condotto da quell’uomo tanto rispettabile e buono, al quale non avrebbe potuto rispondere così vigoroso come ad altri. E dal cedere abborriva. Ne abborriva non solamente per l’attrazione che l’idea socialista esercitava sopra di lui ma più ancora perchè la compagnia dei liberali gli pareva sonnolenta e il programma impotente a generare l’azione intensa di cui sentiva più e più il bisogno nella inquietudine divorante dell’anima, tormentata dalla più profonda scontentezza di sè, dalla impotenza dell’amore a infonderle pace.
Il Commendatore, licenziato Çeóla non bruscamente ma tuttavia senza troppe cerimonie, sdegnando i sommessi lamenti dei propri nervi per il caffè loro negato malgrado tanti fedeli servigi, fece al nuovo venuto un’accoglienza festosissima. Andò a raccoglierlo nell’anticamera, e prima di farselo sedere vicino, gli mostrò dei libri pervenutigli di recente; fra gli altri, un trattato di trigonometria.
“Vede, vede?„ diss’egli: “Tu non credevi ch’io geometra fossi„. Ci aveva pure Le socialisme intégral. “Questo lo conoscerà? Sogni, sogni sentimentali!„
Maironi lo conosceva infatti. Già nell’anteriore suo stato d’animo, preso dalla curiosità del socia-