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il caffè del commendatore. 253

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:275|3|0]]proruppe il feroce spirito padovano, “ieri un moderato marmotta mi diceva: — se la va da petrolio a candeloto, meio el candeloto! — Bene, io non solamente sono anticlericale ma non ho neppure, per mia disgrazia, la fede che ha Lei, questo mondo cane mi pare tanto sconfinato che non so capire come ve ne possa essere un altro; per vivere da galantuomo non mi sento alcun bisogno di preti; ma in verità di Dio, quasi quasi, piuttosto che vedere in Municipio certi liberali, mi terrei questo povero mucchietto di sacrestanelli mezzo rabbiosi, e mezzo tabaccosi!„

Durante un discorso tanto eretico il povero Commendatore si era molto rannuvolato. “Adesso concludiamo qualche cosa„, diss’egli grave, senza guardare Bassanelli. E consigliò di non fare ancora proposte al Ministero, di star a vedere. Avvertì che il deputato del collegio si adoperava molto, a Roma, per lo scioglimento e che poteva forse venire all’improvviso da Roma l’ordine più o meno esplicito di proporlo. Nell’alzarsi per partire Bassanelli gli chiese perdono di averlo scandalezzato con il suo ateismo e ricordò Franco Maironi, il padre dell’ex-sindaco, che lo strapazzava per l’ateismo come per “certe altre cosettine„ ma gli voleva un gran bene; e quando lo strapazzava pareva insieme un diavolo e un santo.

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