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CAPITOLO QUINTO
Numina, non nomina.
I.
“Cara„, disse Carlino Dessalle, “e i fiori? Sono quasi le cinque, sai!„
Jeanne stava scrivendo nella sala dell’Ariosto, in faccia all’affresco dove la bella, tenera Angelica, legata le gambe ignude allo scoglio, spasima fra la mostruosa Orca, la ghiottona del mare, che sale, e il mostruoso ippogrifo con Ruggero, il ghiottone del cielo, che scende.
“Non si pranza alle sette?„ diss’ella, senz’alzare il capo.
“Sta bene, ma ti hai poi anche a vestire, eh?„ Jeanne non rispose e non si mosse.
“Senti, Jeanne„, fece suo fratello un po’ stizzito. “Io non te li ho imposti, questi ospiti. Ti ho domandato s’eri contenta di averli, tu mi hai detto di sì, dunque...„.