< Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

numina, non nomina 297

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:319|3|0]]del piacere umano; ma convien dire che la bella, nobile dama, squisitamente aristocratica nell’intelletto e nel gusto, non molto ricca, soffriva un pochino del lusso sfoggiato da questi Dessalle, sangue di banchieri, e del prosternarsi, come diceva lei, di una città intera ai loro milioni. Perciò il suo giudizio che tutti si seccassero era volontariamente malignetto e fece sorridere il poeta nel proprio non meno maligno cuore. La folla degli invitati, alcuni dei quali non erano mai entrati nella villa e moltissimi non l’avevano visitata dopo che n’era stato rinnovato l’arredamento, fluiva, finite le presentazioni, per le cinque sale tiepoliane e si divertiva di sè stessa, del magnifico ambiente, dove la signora malignetta non faceva grazia che a Tiepolo, giudicava piuttosto pretenzioso che ricco il mobilio, vedeva punte borghesi in ogni eleganza. Giovava a lei e a qualche altro, per malignare, che certo borghesuccio vanitosetto, per aver conosciuto i Dessalle da qualche settimana e aver veduta la villa minutamente, si affannasse a gittar qua e là rapidi bisbigli: “tutte stoffe tessute apposta perchè armonizzassero con le decorazioni di Tiepolo - qui tutto è antico, preso a Roma - qui tutto è copiato da una sala del palazzo X di Venezia - qui tutto è lavorato su disegni del pittore Fusarin. - L’erma di Omero, nella sala

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.