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308 capitolo quinto.

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Ella corse nella sala d’Ifigenia; e Bassanelli la seguì fremente, mezzo contento, mezzo malcontento di essersi sfogato.

Donna Laura e il marchese Scremin conversavano ancora sulla terrazza di ponente quando tutta la società si rovesciò a coppie sulla terrazza di levante, scese la gradinata, si avviò per il giardino alla porta lucente della Foresteria. Alcune coppie aristocratiche si sbandarono per aggrupparsi poi fra loro secondo un’intesa, desiderando pigliar posto nella sala a parte dagli altri. Subito ne corse per le ombre qualche femminino dispettoso sussurro. Sussurri correvano pure nel gruppo eletto; sussurri sull’assenza di Maironi, sussurri sulle toilettes delle due gran dame forestiere, che parevano insolentemente semplici. Una signora che aveva trovato modo, stando seduta presso un uscio della sala da musica, di farsi vento con la destra e di saggiare occultamente, con la sinistra, la stoffa delle toilettes che passavano, era fuori di sè contro certe sue amiche avare. Un’altra signora si compiacque di osservare alle due fanatiche adoratrici di Jeanne, perchè non si illudessero circa gli affetti di lei, che l’assenza di Maironi la rendeva persino brutta.

Jeanne entrò l’ultima nella sala della conferenza con il professore Dane, che un bello spirito indi-

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