Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
424 | capitolo settimo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:446|3|0]]certezza di cui è capace la natura nostra, finita com’è nelle sue comunicazioni con la sapienza infinita. Perchè tante volte certa presunzione umana trova modo di mescolarsi a movimenti pii dell’anima nostra e ci induce a scambiare per fatti di origine soprannaturale fatti che derivano invece da condizioni anomale del nostro spirito e del nostro corpo, operati da Dio sempre, perchè Dio opera tutto in tutto, s’intende, con i suoi metodi, per i suoi fini imperscrutabili, ma fatti non diretti a farci conoscere la sua volontà. Vede...„.
Qui don Giuseppe parve esitare per un certo imbarazzo e la sua voce diventò più tenera:
“... non domandiamo noi al Signore che ci conservi la Sua Elisa? Pensi, questa grazia, quanto deve influire sulla Sua vita, se ci è fatta o non ci è fatta!„
“Oh sì, sì, Dio mio, è vero, ma la visione l’ho avuta!„
“Ma sì, ma sì!„ fece don Giuseppe. “E il Signore potrà confermarla. Intanto vi hanno cose che egli sicuramente vuole: rimetterle tutto il Suo debito, piccolo o grande che sia...„.
“Grande, grande, grande!„ interruppe il giovine, desolato.
“... essere conosciuto e amato da Lei come una volta, meglio di una volta. Forse ha qualche altro