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40 capitolo primo.

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Allora Zaneto ruppe in singhiozzi più forti. Maironi sapeva che il vecchio portava veramente affetto alla figliuola reclusa in un luogo di sventura; sapeva che quelle lacrime non si potevano dir false. Pure, siccome il modo suo di sentire e di esprimere il dolore era affatto diverso, le dimostrazioni così rumorose e intempestive di Zaneto gli ferivano i nervi come a suo padre le dolcezze della süra Peppina. Il sangue che ora gli corse al viso era proprio il buon sangue impetuoso del povero Franco.

“Oh Signore!„ mormorò Zaneto asciugandosi gli occhi con un fazzolettone biancastro.

“Cosa?„ Piero trasalì. Che c’era di nuovo, adesso?

“Oh! Una cosa, una cosa! Uno sforzo tale che debbo fare!„

Nuovi singhiozzi, nuove lagrime, affannosa ricerca del fazzolettone per tutte le tasche, brancicamento, molto spiacevole a Piero, delle lenzuola, scoperta finalmente, del sudicio coso fra le gambe della sedia quando gli occhi si erano asciugati da sè e Zaneto non poteva, decentemente, rimettersi a lagrimare.

“Cosa vuoi? Bisogna pur parlare. Sai che il termine dopo il quale tu puoi conseguire il capitale della dote di...„

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