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70 | capitolo secondo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu{{padleft:92|3|0]]un lume lieto. Maironi, alla vista di quel lume benevolo, al pensiero che don Giuseppe fosse mitemente disposto verso la persona di cui gli stava parlando come di un pericolo, riprese e strinse la mano del vecchio, lo interrogò con lo sguardo, inconsciamente, quasi sperando una parola indulgente al suo sentimento. Don Giuseppe non capì.
“Cosa?„ diss’egli.
La benigna luce era già sparita dagli occhi suoi. Maironi rispose triste:
“Niente. Cosa dicevo? Credo che l’abbiano calunniata e che se in principio si son raccontate delle storie odiose, adesso non se ne raccontino più. La credo pura. Lei sa ch’è divisa dal marito? Ha chiesto la separazione, perchè suo marito si ubbriacava e la batteva. Pura per fierezza, sa, per orgoglio, forse anche per disgusto e per un sentimento morale forte; per sentimento religioso, no. Dio mio e adesso come Le posso raccontare ciò che vi è stato fra lei e me se di atti non c’è stato niente, se dovrei raccontare dei movimenti d’anima che sono in me, che sento in lei, che vogliono dire tutto? Sì, vedo anche nell’anima sua, perchè è molto appassionata e si tradisce molto persino quando si difende contro sè stessa, quando lotta, forse per orgoglio, contro la sua inclinazione ed è aggressiva con me. Ho capito che la