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112 Luigi Pirandello

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pirandello - Enrico 4., 1922.djvu{{padleft:120|3|0]]rimento e di più, profonda costernazione da cui quei quattro mascherati sono compresi e sempre più allontanati dal grande Mascherato, rimasto assorto a contemplare una spaventosa miseria che non è di lui solo, ma di tutti. Poi egli si riscuote, fa come per cercare i quattro che non sente più attorno a sè e dice): S’è fatto bujo, qua.

Ordulfo

(subito, facendosi avanti).

Vuole che vada a prendere la lampa?

Enrico IV

(con ironia).

La lampa, sì.... Credete che non sappia che, appena volto le spalle con la mia lampa ad olio per andare a dormire, accendete la luce elettrica per voi — qua e anche là nelle sale del trono? — Fingo di non vederla....

Ordulfo.

Ah! — Vuole allora....

Enrico IV.

No: m’accecherebbe. — Voglio la mia lampa.

Ordulfo.

Ecco, sarà già pronta, qua dietro la porta. (Si reca alla comune; la apre; ne esce appena e subito ritorna con una lampa antica, di quelle che si reggono con un anello in cima).

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