< Pagina:Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 273 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu{{padleft:287|3|0]]Non posso lasciarti sola, abbandonarti a te stessa, alla tua disperazione....

— Sei pazzo? — lo interruppe Marta. — Che vorresti scrivergli?

— Non lo so. Mi detterà la coscienza. So questo soltanto, che tu non sei la colpevole. O su me o su lui deve cadere la punizione, e chi di noi due resta, ripari!

— Follie! — esclamò Marta. — No.... senti.... senti....

S’interruppe: un’idea le balenò in mente, e subito il volto le si rischiarò, quasi sorrise.

— Non scrivere tu, — riprese. — Gli scriverò io.... Lascia che gli scrìva io.... Ho trovato! Ho trovato!

— Che cosa? — domandò ansiosamente Gregorio. — Che gli scriverai?

— Ho trovato! — ripetè Marta, con gioja. — Sì, così si aggiusterà tutto.... Vedrai! Poi ti dirò.... Ora lasciami andare....

— No, dimmi prima....

— Dopo, dopo.... — fece Marta. — Tutto si aggiusterà, ti dico.... Lasciami andare.... Te lo dirò poi.... Promettimi che tu non scriverai....

— Ma io vorrei sapere.... — oppose, perplesso l’Alvignani.

— Non hai nulla da sapere. Lascia fare a me.... Promettimi....

— Ebbene: prometto.... Quando ritornerai?

    Pirandello. Esclusa. 18

    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pirandello - L'Esclusa, 1919.djvu{{padleft:287|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.