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LA MASCHERA

DELLA

MORTE ROSSA



Per lunga e lunga stagione la Morte Rossa aveva spopolato la contrada. A memoria d’uomo non s’era mai veduto una peste così orribile, così fatale! A guisa del Vampiro, sua cura e delizia, il sangue, — la rossezza e il lividore del sangue. Negl’infelici côltine si manifestava dapprima con dolori acuti, con improvvise vertigini; e dappoi un sudare e trasudar copioso, donde lo sfinire è il dissolversi infine di tutto l’essere. E chiazze porporine su la pelle, soprattutto sul volto delle vittime, facean si che queste fossero schifate e fuggite da tutti, nè soccorso o alcun segno di simpatia le consolasse. — Invasione, progresso ed effetti del male erano una cosa stessa, l’affare d’un momento.

Innanzi questo flagello il principe Prospero rimanevasi imperturbabile; anzi si mostrava felice, sagace, intrepido. E quando e’ vide piucchè a metà spopolate le proprie terre, convocò un migliaio

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