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452-464 LO SCUDO DI ERCOLE 107

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Ed il figliuolo d’Alcmèna, con Iolào coperto di gloria,
poscia che l’armi belle dagli omeri tolser di Cigno,
partirono; e sul carro veloce pervennero presto
455alla città di Trechíne. E Atena dagli occhi azzurrini
novellamente tornò del padre alla casa, in Olimpo.
E Cice a Cigno diede sepolcro, col popolo immenso
che, intorno alla città dell’illustre sovrano, abitava
Ante, con la città dei Mirmídoni insigne, e Iaòlco
460Elide ed Arne. A onorare Ceíce diletto ai Celesti,
popolo molto s’accolse. Ma poscia invisibili rese
tumulo e tomba, gonfio di piogge invernali, l’Anàuro.
Febo volle cosí, perché Cigno, chiunque recasse
sacre ecatombi a Pito, tendeva l' insidia a predarle.



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