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prefazione xiii

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abbandoniamo. O Adolfo, tu sarai (non parlo di Gabriele, chè egli s’è beato) più lieto o men triste di me! Sai perchè? Il perchè è in questo tuo libro. Leggi “i vecchi di ceo”. Tutti e due lasciano la vita assai sereni: ma uno più, l’altro meno. Questi non ha in casa, come messe della sua vita, se non qualche corona istmia o nemea, d’appio secco e d’appio verde (oh! secco ormai anche questo!). L’altro, e ha di codeste ghirlande, e ha figli e figli dei figli. Tu sei quest’ultimo, o Adolfo; tu sei Panthide che ebbe il dono dalle Chariti!


Pisa, 30 giugno del 1904.


Giovanni Pascoli
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