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e i miei cavalli fossero giovenchi,
che lustro il pelo, i passi hanno sbilenchi;

e ritrovassi, nell’uscir dal tetto,
per asta dalla lunga ombra, il pungetto;

e rimirassi, nell’uscir dal clatro,
per carro dal sonante asse, l’aratro:

l’aratro pio che cigola e lavora
nella penombra della nuova aurora! —

Diceva, e già nel cielo era appassita:
venne il Sole, e s’alzò l’urlo di guerra.

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