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1040 canzone di legnano

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II.


Squillarono le trombe a parlamento:
Ché non anche risurto era il palagio
Su’ gran pilastri, né l’arengo v’era,
Né torre v’era, né a la torre in cima
15La campana. Fra i ruderi che neri
Verdeggiavan di spine, fra le basse
Case di legno, ne la breve piazza
I milanesi tenner parlamento
Al sol di maggio. Da finestre e porte
20Le donne riguardavano e i fanciulli.


III.


“Signori milanesi,„ il consol dice,
“La primavera in fior mena tedeschi
Pur come d’uso. Fanno pasqua i lurchi
Ne le lor tane, e poi calano a valle.
25Per l’Engadina due scomunicati
Arcivescovi trassero lo sforzo.
Trasse la bionda imperatrice al sire
Il cuor fido e un esercito novello.
Como è coi forti, e abbandonò la lega.„
30Il popol grida: “L’esterminio a Como.„

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