< Pagina:Poesie (Carducci).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
juvenilia | 213 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poesie (Carducci).djvu{{padleft:239|3|0]]
LXXXIV.
ANCHE IN SANTA CROCE
Quali, quali al tuonar de’ feri accenti
Forme s’accalcan per lo sacro loco?
Assistete, spirate, ecco io v’invoco,
4O martiri, o fraterne ombre frementi:
E voi caduti sotto il ferro e il foco,
E voi sotto il flagel schiacciati e spenti,
E voi sparte dal piombo anime ardenti,
8E qual de’ ceppi uscí livido e fioco.
Conturbate i sepolcri, scoperchiate
Le tombe, e nel conspetto de l’Eterno
11Il pianto e il sangue del martirio alzate.
Non ci lasciar di Satana in governo:
L’inferno contro te l’armi ha levate.
14Ed in Austria, Signor, tutto è l’inferno.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.