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Deh risorridi e fausto
A la vendemmia scendi;
Ne i bicchier nostri, o Libero,
40Fuma, gorgoglia e splendi.
Ne’ clivi ove più prospero
Il sacro arbusto alligna
Non più stranier quadrupede
44Ti pesterà la vigna,
Non de l’ottobre splendido
Tra i balli e le canzoni
Mescerà lituo retico
48I detestati suoni.
Il re teban di vincoli
Strinse il tuo fido stuolo:
Tu sorridesti, e inutili
52Caddero i ferri al suolo.
D’estranei re da’ vincoli
Italia or si sprigiona:
Ridi, vendemmia; o Libero,
56Il mio bicchier corona.
Torni a’ suoi covi squallidi
La sconsolata prole.
Di putri nebbie fumiga
60La terra in odio al sole,
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