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XCV.
LA SCOMUNICA
I fratelli a i fratelli e i padri a i figli
Chiama Roma inimici, e guerra chiede:
Per vive membra crepitar le tede,
4Dritti fra nere croci acciar vermigli,
E fra stupri ed oltraggi e sangue e prede
Rapito Cristo da rabbiosi artigli
Delitti a consacrar, con erti cigli
8Di tra l’orgie dormite ella già vede.
Già leva il maggior prete in bianche stole
Tra la sua turba imbestïata e scempia
11La man benedicente e le parole.
Nefandi! oh venga dí che sangue v’empia
Sí che v’affoghi, e sia quel che a voi cóle
14Da i sen forati e da la rotta tempia.
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