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XXI.7

ROMA O MORTE


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Qual voce da i fatali
Tuoi colli, o Roma, un sacro eco rintona
D’editto consolar sopra le genti?
I sepolti immortali
5Luminosi di tutta la persona
Che sorgono a chiamar da i monumenti?
O madre alma, o parenti
Del popol nostro, in su ’l bimare lido,
Ovunque il sol d’itala vita accende
10A’ petti una scintilla,
Ogni man chiede l’armi al vostro grido,
Ogni cuor batte procelloso, splende
Di lacrime e furore ogni pupilla,
E gloria e morte ogni desio sfavilla.

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