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LIBRO I



I.

AGLI AMICI DELLA VALLE TIBERINA


Pur da queste serene erme pendici
D’altra vita al rumor ritornerò;
Ma nel memore petto, o nuovi amici,
4Un desío dolce e mesto io porterò.

Tua verde valle ed il bel colle aprico
Sempre, o Bulcian, mi pungerà d’amor;
Bulciano, albergo di baroni antico,
8Or di libere menti e d’alti cor.

E tu che al cielo, Cerbaiol, riguardi
Discendendo da i balzi d’Apennin,
Come gigante che svegliato tardi
12S’affretta in caccia e interroga il mattin,

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