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giambi ed epodi 437

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Ahi, ahi! de gli stranier tutte le spade
La carne tua gustaro!
Ahi, ahi! d’Italia tutte le contrade
88Del cor tuo sanguinaro!

Qual cor fu il tuo, quando l’estremo spiro,
O madre de gli eroi,
Di lui ti rinnovò tutto il martíri
92Di tutti i figli tuoi!

Or su le tombe taciturne siedi,
O donna de i dolori,
E i dí estremi volar sopra ti vedi
96Come liberatori.

Qui cinque addur nuore dovevi a’ nati,
Madre gentile e altera;
Cara speme di prole a’ tuoi penati
100Ed a la patria; e nera

Suoi segni stende per le avite stanze
La morte. Ma d’augúri
Rifulgon liete e suonano di danze
104Le case de’ Bonturi.

Corre ivi a fiotti il vino, e sangue sembra;
L’orgia a le fami insulta;
De le adultere ignude in su le membra
108La libidine esulta.

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