< Pagina:Poesie (Carducci).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

rime nuove 555

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poesie (Carducci).djvu{{padleft:581|3|0]]


XII.

NOTTE D’INVERNO


Innanzi, innanzi. Per le foscheggianti
Coste la neve ugual luce e si stende,
E cede e stride sotto il piè: d’avanti
4Vapora il sospir mio che l’aer fende.

Ogni altro tace. Corre tra le stanti
Nubi la luna sul gran bianco, e orrende
L’ombre disegna di quel pin che tende
8Cruccioso al suolo informe i rami infranti,

Come pensier di morte desïosi.
Cingimi, o bruma, e gela de l’interno
11Senso i frangenti che tempestan forti;

Ed emerge il pensier su quei marosi
Naufrago, ed a ’l ciel grida: O notte, o inverno,
14Che fanno giú ne le lor tombe i morti?



    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.