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Non io l’Apolline cimbro inchinai,
Io tósco e memore de l’are attèe;
Né di barbariche tazze circèe
64Ebro saltai.
Ottavio, al libero genio romano
Libiam noi liberi qui nel gentile
Terren d’Etruria: lunge il servile
68Gregge profano.
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