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LXXI.
Da la qual par ch’una stella si mova
Guido Cavalcanti.


Era un giorno di festa, e luglio ardea
Basso in un’afa di nuvole bianche:
Ne la chiesa lombarda il dí scendea
4Per le bifori giallo in su le panche.
Da la porta arcuata, che i leoni
Millenni di granito ama carcar,
Il rumor de la piazza e le canzoni
8E i muggiti veniano in fra gli altar.

La messa era cantata, ed i boati
De l’organo chiamavano il Signore.
In fondo de la chiesa due soldati
12Guardavan fisi ne l’altar maggiore.
Tra quella festa di candele accese,
Tra quella pompa di broccati e d’òr,
Ei pensavan la chiesa del paese
16Nel mese di Maria piena di fior.

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