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LXXV.
I DUE TITANI


prometeo.


L’avvoltoio, o fratello, il cuor mi lania
Con piaghe eterne e nuove:
Pazïente fratel di Mauritania,
4Maledetto sia Giove!

atlante.


Ed a me il ciel d’astri e di dèi fervente
Gli ómeri grava e il petto:
O di Scizia fratel mio sapïente,
8Giove sia maledetto!

prometeo.


Intorno a questo capo ove signore
Siede il pensiero eterno
Intorno al sen che alberga tanto amore,
12Stride perpetuo verno.

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