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CIV.

I TESSITORI


Da Zeitgedichte di H. Heine


Non han ne gli sbarrati occhi una lacrima,
Ma digrignano i denti e a’ telai stanno.
— Tessiam, Germania, il tuo lenzuolo funebre,
E tre maledizion l’ordito fanno.
5Tessiam, tessiam, tessiamo!

Maledetto il buon Dio! Noi lo pregammo
Ne le misere fami, a i freddi inverni:
Lo pregammo, e sperammo, ed aspettammo:
Egli, il buon dio, ci sazïò di scherni.
10Tessiam, tessiam, tessiamo!

E maledetto il re! de i gentiluomini,
De i ricchi il re, che viscere non ha!
Ei ci ha spremuto infin l’ultimo picciolo,
Or come cani mitragliar ci fa.
15Tessiam, tessiam, tessiamo!

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