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A te i colloqui di Stagira, i baci
a te co’ serti de le ionie donne,
a te la coppa di Lieo spumante,
a te l’Olimpo.40

Lisippo in bronzo ed in colori Apelle
ti tragga eterno; ti sollevi Atene,
chete de’ torvi demagoghi l’ire,
al Partenone.44

Noi ti seguiamo: il Nilo in vano occulta
i dogmi e il capo a la possanza nostra:
noi farem pace qui tra i numi e al mondo
luce comune.48

E se ti piaccia aggiogar tigri e linci,
Bacco novello, noi verrem cantando,
te duce, in riva al sacro Gange i sacri
canti d’Omero. ―52

Tale il peana de gli achei sonava.
E il giovin duce, liberato il biondo
capo da l’elmo, in fronte a la falange
guardava il mare.56

Guardava il mare e l’isola di Faro
innanzi, a torno il libico deserto
interminato: dal sudato petto
l’aurea corazza60

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