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E tutto è fiamma ed azzurro. Da l’alpe là giú di Verona
guardano solitarie due nuvolette bianche.
Delia, a voi zefiro spira da ’l colle pio de la Guardia
che incoronato scende da l’Apennino al piano12
v’agita il candido velo, e i ricci commove scorrenti
giú con le nere anella per la superba fronte.
Mentre domate i ribelli, gentil, con la mano chinando
gli occhi onde tante gioie promette in vano Amore,16
udite (a voi de le Muse lo spirito in cuore favella),
udite giú sotterra ciò che dicono i morti.
Dormono a’ piè qui del colle gli avi umbri che ruppero primi
a suon di scuri i sacri tuoi silenzi, Apennino:20
dormon gli etruschi discesi co ’l lituo con l’asta con fermi
gli occhi ne l’alto a’ verdi misterïosi clivi,