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A GIUSEPPE GARIBALDI

iii novembre mdccclxxx


Il dittatore, solo, a la lugubre
schiera d’avanti, ravvolto e tacito
cavalca: la terra ed il cielo
squallidi, plumbei, freddi intorno.4

Del suo cavallo la pésta udivasi
guazzar nel fango: dietro s’udivano
passi in cadenza, ed i sospiri
de’ petti eroici ne la notte.8

Ma da le zolle di strage livide,
ma da i cespugli di sangue roridi,
dovunque era un povero brano,
o madri italiche, de i cuor vostri12

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