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FRA CUGINI

(a michele ressona).

Io portava il giubbino, Lena le vesti corte,
Lena era bionda e bella, ed io così così;
Io maltrattavo il greco e Lena il pianoforte
E scrivevamo ancora ciliegia con due g.

Come tra i canti e i giochi la fiamma prematura
Nell’anima tranquilla nata ci sia non so;
Ci urtammo un dì correndo in una stanza oscura,
Ed io l’amai quel giorno e Lena m’adorò.

O bel giardino ombroso! Cari mattin d’aprile
Passati ai suoi ginocchi, muto, coi libri al piè,
A numerar le vene della sua man sottile,
Sommesso come un paggio, superbo come un re!

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