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II.
E già, rapito nella mia ventura,
Mi fingo nel pensier te vocchierella
Coi capelli raccolti in bianche anella
E un mazzetto di chiavi alla cintura.
Io levo il capo da la mia lettura
Per ridirti che t’amo e che sei bella,
E tu sorridi e fuggi allegra e snella
Dicendo che son pazzo e che hai premura.
E la sera pei colli, a lenti passi,
Vecchierello galante, con la mazza
T’andrò dinanzi rimovendo i sassi;
E verrà un ottantenne e podagroso
Curato a desinar sulla terrazza,
E tu sarai beata, ed io geloso.
- 1874.
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