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A UN POETA PEDANTE.


Il soffio ch’io non sento nel tuo canto
Mi chiedi che vuol dir — pien di dispetto.
Vuol dir gioia o dolore, odio od affetto,
Ed ossa e nervi e carne e sangue e pianto;

Vuol dir cadere desolato e affranto
E rilevarsi con un dio nel petto.
E a un lampo che baleni all’intelletto
Tremar come d’un fulmine a lo schianto;

Vuol dire un senso di pietà infinita
E un disperato amor de la bellezza
Che imbianca il crine e logora la vita;

Un impeto di genio e di follia,
Un’onda, una vertigine, un’ebbrezza,
Un accidente che ti porti via.

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