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Così, Rico diletto,
Passo i miei dì sereni;
Verrai? Se ti sovvieni.
Scrivesti: — Lo prometto.
L’albergo è poveretto,
Ma i colli sono ameni;
Annunziami che vieni
E ti preparo il letto.

Troverai forse ancora
Dei dolci di Torino,
Fichi del mio giardino
Raccolti sull’aurora,
Un burro che innamora,
Un cacio sopraffino,
Un succo porporino
Che ispira un inno all’ora.

Vieni; i tuoi santi dritti
Rispetterò, lo giuro:
Grazie al Signor, son puro
Del peggio dei delitti,

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