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II.

Ma è bello quando in mille onde ruenti
L’esercito feroce il campo invade,
A masse a gruppi, a file occulte e rade,
A inaspettati vortici lucenti.

Passan nel piano, turbini viventi,
I sonanti squadroni irti di spade,
E ne la polve de le bianche strade
Ondeggiano i pesanti reggimenti.

Lì una colonna sopra un verde clivo
Di foschi bersaglieri impazienti
Tremola tutta come argento vivo;

Lassù di lancie il monte s’incorona.
La valle qui sotto le rote ardenti
De le veloci batterie risona.

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