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ALLA CORTE D’ASSISE.


  Del giornalista pio sorda ai sermoni
Venne alla Corte la contessa Lida
E alzando il capo in fiero atto di sfida
Aprì la folla a furia di spintoni;

  E divorò cogli occhi i testimoni
E i cenci insanguinati e l’omicida,
E udì sozzi secreti e insulti e strida
Di baldracche, di ladri e di lenoni;

  E uscita affranta e calda, avidamente
Rimuginando in capo il turpe dramma
E il gergo osceno dell’oscena gente,

  Col volto grave e colle ciglia chine
Ritornò a casa sua da saggia mamma
A ingentilire il cor delle bambine.

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