< Pagina:Poesie (De Amicis).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 19 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poesie (De Amicis).djvu{{padleft:27|3|0]]

V.

E che razza fantastica ed amena!
Una t’entra nel corpo e ci s’appiatta;
Una scivola via; l’altra, distratta,
Gioca coll’orologio e la catena;

Una, gentile, t’accarezza appena;
Una t’accoppa netto; un’altra, matta
Entra nel petto, gira, s’arrabatta,
E scappa allegramente per la schiena.

Una ti buca un occhio, una il palato,
Questa ti manda al diavolo il berretto,
Quell’altra ti condanna al celibato;

E ci son poi le palle dei cannoni
Che se fan tanto di toccarti il petto....
Ah! quelle non intendono ragioni.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.