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AL LIBRO.


Va, caro figlio del mio core, addio!
Va pel gentil paese,
E la gente ti sia mite e cortese;
Io t’ho scritto col sangue del cor mio.

Va, figlio, e posa su le bianche culle
E sul cor dei soldati,
E arridi ai giovanetti innamorati
E fa pensar le madri e le fanciulle.

Va, figlio, e porta ai bimbi una carezza,
E un saluto ai poeti,
E fra le mute e squallide pareti
Conforta la miseria e la vecchiezza;

E aggiungi un riso alle amorose feste
E ai convegni gentili,
E lascia un marchio sulle guancie ai vili
E getta un raggio su le fronti oneste.

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