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VIII.

Ma v’è pur la grand’anima possente,
L’inconscio eroe terribile ed oscuro,
Che tratta colla morte a muso duro,
Con un freddo disprezzo impertinente.

Dirgli: — Non fare il pazzo inutilmente,
È tale e quale come dirlo al muro,
Ha sempre l’aria d’essere al sicuro
In mano di Dio padre onnipotente.

E nel momento di tentar l’attacco
È capace di far l’ira di Dio
Perchè gli han preso un’oncia di tabacco;

E terminato appena il tramestío,
Tergendo il sangue da un profondo spacco,
Ridir: — Compagno, quel tabacco è mio!

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