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SOPRA UNA CULLA.

I.

Sono tre giorni che ha ’l visetto bianco
E gira l’occhio illanguidito e lento,
E non cerca la madre, e leva a stento
Le braccia dimagrate e il capo stanco.

Parla, dottore; — dimmi aperto e franco
La triste verità ch’io già presento;
E tu cessa l’inutile lamento
Mia dolce amica — e stringiti al mio fianco.

È grave? — .... Assai? — .... C’è da temer la morte?
Ebbene, amica, — qui, contro al cor mio,
E opponiamo al dolor l’anima forte.

Ma no! non posso! mi si spezza il core!
Ho bisogno di piangere! Mio Dio,
Pietà! M’uccido se il mio bimbo muore!

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