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Poi vince l’acque, un’altra volta affonda,
Si rileva, si slancia, urta la sponda,
E colla man fremente
Stringe il bimbo morente.
Un grido immenso echeggia dalla riva,
Quel grido immenso le sue forze avviva;
Urta un masso, ruina,
Fa l’onda porporina,
Ritorna a galla, va, guizza, rigira,
Rinvigorito di baldanza e d’ira,
E al piede d’un ontano
Inchiodata la mano,
Monta alla riva insanguinato e ansante
E dà il bimbo alla madre delirante
Dicendo in tuon giulivo:
Eccolo bell’e vivo.
La folla benedisse al salvatore,
L’avvolse, lo baciò, lo strinse al core,
E poi gli disse: — A noi!
Domanda quel che vuoi!
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