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IL COCCIUTO.


Scrivi e riscrivi, e nè cortesi accenti
Nè il suon d’un plauso animator riscoti,
E i versi tuoi non leggono che i proti
E i vecchi amici e i prossimi parenti.

Ed ogni via dell’arte invan ritenti
E stilli e ponzi e t’agiti e t’arroti,
E il grave incarco dei volumi ignoti
Tra la folla che passa, urlando, ostenti.

Invano, invano! Di tue veglie amare
L’informe opera, morta anzi che nata,
Nel gran mar dell’obblío tonfa e dispare;

E più t’ostini, e con più alto riso
E più sdegnosa man, l’inesorata
Gloria ti sbatte le sue porte in viso.

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