< Pagina:Poesie italiane.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
40 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poesie italiane.djvu{{padleft:42|3|0]]
Pria che lo spirto mio si sgombri e sciolga
Da le mortali sue tenaci spoglie,
Deh per pietà, Signor, fa ch’io mi dolga
4D’ogni amor vile, e del tuo sol m’invoglie.
Or tu ben vedi, come in seno accolga
Contrarie, e fra di lor nimiche voglie.
Non so, se al mondo, o se a te più mi volga;
8Che l’una a te mi dà, l’altra mi toglie.
Come sasso son’io, che appeso rota
A tenue filo, che d’intorno il cinge,
11Pur come raggio di volubil rota.
Doppia forza lo move; una lo spinge
Verso la man, che sta nel centro immota,
14un’altra egual nel caccia, e risospinge.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.