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1872-1880 | 43 |
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EPISTOLA6
(a Ridiverde)
L’avrò dunque una gaia giovinetta
che meco dorma sotto d’un lenzuolo,
che quando trilli in ciel la lodoletta
4mi bisbigli ch’è stato il rosignolo?
Par ch’io la senta come già levata
desti la casa, e un canzoncino spicchi
tra l’assiduo fruscìo della granata
8e l’argentino acciottolìo dei bricchi.
Cara! io qui gusto il sonnellin dell’oro
mentre ella assesta tutte le ciabatte;
scende, schiude, va, viene. — Uomo al lavoro! —
12L’angelus suona e il sole ai vetri batte.
Così mi levo ed ho la fantasia
a’ campi. Vanno a sciami contadine
al mercato cinguettando per via,
16e chiocciano dalle aie le galline.
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