< Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
allegri versi giá cantando, assiso
sotto il fronzuto intreccio
65d’un bel faggio o d’un leccio.
Oh, quanto il viver mio,
e quanto mai diverse
le presenti mie note or son da quelle!
Ma, oimè, che vegg’ io?
70II lupo che disperse
fa per la valle andar le pecorelle!
Oh, come fuggon elle!
Ve’ lá, ve’ lá, Licisca!
ve’ lá, ve’ lá, Lampuro !
75Ma nulla io piú non curo,
se Filli non mi vuol: dunque perisca
il gregge e, insiem col gregge,
anche il pastor che il regge.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.