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CANZONE VI.

È il del ben chiaro assai;

ma volto assai piú chiaro

ha quella Filli che nel core io porto.

Il sole ha biondi i rai;
5ma non li ha biondi al paro

del suo bel crine in vaghe trecce attorto.

Ed il mattin su Torto

si, fra candida e rossa,

non si tinge e colora
10la rugiadosa Aurora,

che alle sue guance pareggiar si possa;

né v’ha stella che brille

dolce cosi come le sue pupille.

Fonte beato a pieno,
15su la cui lieta sponda

suol ella spesso rattener le piante!

Ella ti pinge in seno,

specchiandosi nell’onda,

l’immagine gentil del bel sembiante.
20Oh! se ferma e costante,

allor che s’allontana,

pur ti restasse impressa

la bella immago istessa,

io qui l’ore trarrei con l’ombra vana,
25quasi un altro Narciso,

vagheggiando il mio, no, ma il suo bel viso.

Che con gradito inganno
vederla io crederei,
e alcun ristoro avrian gli aspri tormenti.

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